Nato da un mortale oblio a volte sprofondo, dileguando gi attimi di vita che il corpo m’ha concesso. Ignaro, spesso il riso s’affaccia sulle palpebre lontane, colme d’orizzonti dispersi, di muti pianti asciutti e di silenzi che stagnano nell’anima. Non fu forse l’oblio del globo inviolato nella ricerca fatua d’albori…